Giù le mani dai rifugiati eritrei!

La polizia di Minniti si scaglia contro i rifugiati politici, con la complicità di Virginia Raggi

24 Agosto 2017

piazza_indipendenza

La carica brutale della polizia a Roma contro rifugiati eritrei che rivendicano il diritto alla casa, il sequestro poliziesco di decine di bambini terrorizzati caricati sulle camionette della celere, sono atti semplicemente infami. Tanto più se praticati contro persone fuggite da torture e vessazioni indicibili. Le responsabilità politiche del ministro degli interni Minniti e della sindaca Raggi sono inequivocabili.

Non si tratta di fatti isolati. Sono il riflesso della campagna più generale che fa dei migranti e dei loro diritti un problema di ordine pubblico, con la gara allo scavalcamento a destra tra PD, Salvini e M5S per catturare il voto xenofobo.

Mentre la grande stampa plaude al ministro Minniti per la diminuzione degli sbarchi dalla Libia, Le Monde pubblica oggi un'inchiesta documentata sulle ragioni vere di questo fatto: la segregazione di masse crescenti di rifugiati da parte di milizie libiche e bande di criminali conniventi con la Guardia costiera e le autorità locali. Questa è la vera collusione coi trafficanti di esseri umani: quella del ministro Minniti e del governo Gentiloni, che forniscono di fatto armi e denaro a forze criminali. Il pestaggio dei rifugiati eritrei di Roma è la prosecuzione della stessa politica.
Partito Comunista dei Lavoratori


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